Anestesia generale nei cani: farmaci e protocolli ottimali

Anestesia generale nei cani: farmaci e protocolli ottimali

Somministrazione degli Anestetici Iniettabili nel Cane

L’anestesia generale è la condizione in cui, in seguito a somministrazione di farmaci anestetici, si raggiungono:

  • perdita di coscienza
  • miorilassamento
  • soppressione della risposta riflessa a stimoli di natura dolorifica

L’induzione dell’anestesia generale è una fase estremamente importante, perché il paziente è sottoposto a stress e, in seguito alla somministrazione di farmaci induttori, il suo organismo subisce evidenti cambiamenti emodinamici e respiratori.

Le tecniche anestetiche moderne utilizzano farmaci ipnotici, miorilassanti e analgesici, e loro associazioni.

I farmaci ipnotici comunemente impiegati sono gli anestetici iniettabili (propofol, etomidato, barbiturici, fenciclidine, benzodiazepine e oppioidi) e quelli inalatori (alotano, isofluorano, sevofluorano e desfluorano).

L’utilizzo degli anestetici inalatori per l’induzione dell’anestesia generale nel cane è tuttavia fortemente sconsigliato. Provocano stress al paziente e aumentano il rischio anestesiologico.

Gli anestetici iniettabili sono in grado di indurre, se somministrati alla dose appropriata, il terzo stadio dell’anestesia generale, durante il quale viene persa la coscienza, come anche la capacità di compiere movimenti volontari.

Anestesia generale nel cane: protocolli personalizzati

Nel cane, il terzo stadio dell’anestesia può essere suddiviso in un piano superficiale, caratterizzato dalla presenza di un lieve riflesso palpebrale, occhio ventro-ruotato e miosi, e in un piano profondo, durante il quale viene perso il riflesso palpebrale, l’occhio si trova in posizione centrale ed è midriatico.

Nel piano profondo la respirazione diventa gradualmente di tipo diaframmatico e il riflesso corneale risulta diminuito.

La via di somministrazione elettiva per gli anestetici iniettabili è quella endovenosa, perché consente di indurre l’anestesia in modo rapido e prevedibile, impiegando la dose minore di anestetico necessaria a raggiungere l’effetto desiderato.

Idealmente un farmaco iniettabile per l’induzione dell’anestesia generale dovrebbe possedere un buon effetto ipnotico e amnesico e determinare miorilassamento e analgesia ottimali.

Dovrebbe avere un effetto prevedibile e durata costante, assenza di istolesività e tossicità, scarsi effetti sull’apparato cardiocircolatorio e su quello respiratorio.

L’induzione dovrebbe essere ultra-breve e controllabile, il risveglio rapido e privo di fenomeni eccitatori, tremori muscolari e allucinazioni.

L’anestetico iniettabile dovrebbe inoltre essere compatibile con altri farmaci, con possibilità di antagonizzarne l’effetto; dovrebbe avere ampio margine di maneggevolezza ed essere economico.

Nessun anestetico iniettabile ad oggi risponde a queste caratteristiche. Tuttavia ciascun farmaco possiede alcune qualità peculiari che possono essere sfruttate al meglio per ottenere l’obiettivo desiderato.

Ecco quindi che, anche se l’Anestesista Veterinario non ha a disposizione l’induttore ideale, può comunque creare un’associazione di farmaci ottimale, che rappresenti il migliore protocollo induttore per un determinato paziente e per quella determinata procedura o intervento chirurgico.

Associazioni tra farmaci per l’induzione dell’anestesia generale

L’uso di oppioidi a breve durata d’azione come fentanil, alfentanil, remifentanil e sufentanil per l’induzione dell’anestesia generale nel cane, in combinazione con altri farmaci come propofol, alfaxalone o benzodiazepine, è comune in pratica veterinaria.

Tuttavia, l’ottimizzazione delle associazioni farmacologiche è complessa e richiede l’equilibrio tra gli effetti desiderati e gli effetti collaterali.

Gli oppioidi, insieme ad altri anestetici, possono ridurre il rischio di effetti indesiderati e permettere una più rapida induzione dell’anestesia.

Diversi studi dimostrano che l’associazione tra propofol e una benzodiazepina come il diazepam o il midazolam è pratica comune, ma non è sempre associata a una riduzione significativa degli effetti avversi cardiovascolari o respiratori.

L’associazione di oppioidi con propofol o alfaxalone può comportare un risparmio di dosaggio e una maggiore stabilità emodinamica durante l’induzione dell’anestesia.

Altri approcci includono la co-induzione con chetamina-propofol o dexmedetomidina-propofol, che possono offrire un’alternativa efficace per l’induzione rapida dell’anestesia generale, ma richiedono attenzione nei pazienti con compromissione cardiovascolare.

Ulteriori ricerche sono necessarie per confermare i benefici di queste associazioni farmacologiche nell’ambito clinico veterinario.

Ottimizzazione farmacologica e riduzione dei rischi

La gestione ottimale dell’induzione dell’anestesia generale nel cane può essere raggiunta dal Medico Veterinario in seguito all’impiego di un protocollo farmacologico con effetto rapido e di qualità, in modo tale che il tempo necessario all’intubazione orotracheale risulti il più breve possibile.

Tuttavia, le associazioni tra farmaci sono spesso difficili da valutare.

Il sinergismo dei differenti meccanismi d’azione è spessi di non facile controllo e la prevedibilità di comparsa degli effetti clinici e degli eventuali effetti collaterali risulta variabile.

È necessario ricorrere ad associazioni sicure, che prevedono la scelta di farmaci con sinergismo d’azione per quanto riguarda gli effetti desiderati, con lo scopo di ridurre gli effetti collaterali conseguenti all’utilizzo di dosi elevate di ciascun farmaco.


Articolo tratto dalla lezione del Percorso Formativo Missione Veterinario della Dr.ssa Federica Alessandra Brioschi: “Protocolli di induzione nel cane a confronto: valutiamo la scelta migliore”.

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