Tonsillectomia-cane-ha-ancora-senso-ecm-missione veterinario

Tonsillectomia nel cane: ha ancora senso?

Le basi anatomiche: le tonsille e il loro ruolo

Comprendere la struttura e la funzione delle tonsille è il primo passo per valutare in modo consapevole quando la loro rimozione chirurgica, ovvero la tonsillectomia, sia davvero indicata.

Le tonsille, spesso sottovalutate nella pratica clinica, rappresentano una componente fondamentale del sistema immunitario faringeo.

Si tratta di aggregati linfoidi organizzati anatomicamente nel cosiddetto anello del Waldeyer, che nel cane comprende principalmente le tonsille palatine e, in misura minore, quelle faringee.

Nel cane, le tonsille faringee sono le più sviluppate e si trovano alloggiate in apposite cripte, coperte da mucosa derivata dal palato molle. Hanno una morfologia ovoidale e sono altamente vascolarizzate, rendendole un’area delicata da maneggiare in sede chirurgica.

“La corretta valutazione dell’organo è determinante per la descrizione dei differenti quadri anatomopatologici macroscopici che sono alla base della diagnosi definitiva.” — Prof. Stefano Romussi

Il mito delle zoppie e la lezione dell’evidenza scientifica

In ambito veterinario circola ancora l’idea che alcune zoppie nei cani possano essere legate a patologie tonsillari. Questa correlazione è però priva di basi scientifiche.

“Tra le indicazioni alla chirurgia tonsillare nel cane non sono annoverate le zoppie.” — Prof. Stefano Romussi

L’origine di questo equivoco risiede in un’antica influenza della medicina umana e in una scorretta trasposizione del concetto di reumatismo.

In realtà, come spiega il professor Romussi, nemmeno in medicina umana si utilizza più questo termine in senso nosografico, preferendo la descrizione di quadri clinici specifici.

In medicina veterinaria canina, non esistono evidenze che giustifichino la tonsillectomia come trattamento per zoppie o condizioni articolari. È importante che il clinico si attenga a linee guida basate sull’evidenza per non incorrere in trattamenti inappropriati.

Quando è davvero indicata la tonsillectomia?

La tonsillectomia trova una sua giustificazione clinica in un numero ristretto ma ben definito di condizioni. Le principali indicazioni sono:

  • Patologie tonsillari infiammatorie croniche
  • Iperplasie tonsillari, in particolare nei soggetti brachicefali
  • Patologie focali che richiedono una biopsia escissionale
  • Flogosi miste con coinvolgimento della tonsilla faringea

“Gli aspetti clinici macroscopici che riconducono a diagnosi di tonsillite sono riconducibili ad un aumento generico di volume tonsillare, quasi costantemente bilaterale.” — Prof. Stefano Romussi

Queste situazioni sono spesso accompagnate da segni clinici come disfagia, scialorrea, difficoltà nella masticazione o alterazioni nel comportamento alimentare. In alcuni casi si osservano episodi di “reverse sneezing”, in particolare nei Cavalier King Charles Spaniel.

La valutazione clinica: piccoli segnali, grandi indizi

Un esame accurato del cavo orale, e in particolare delle tonsille, è un atto diagnostico imprescindibile per il medico veterinario. I sintomi possono essere subdoli, ma molto significativi se interpretati correttamente.

“Anche se possono sembrare estremamente semplici, questi segnali sono fondamentali per giustificare un esame obiettivo particolare completo ed approfondito.” — Prof. Stefano Romussi

Anche in assenza di manifestazioni eclatanti, modificazioni nella durata del pasto, preferenza per cibi morbidi o episodi di scialorrea possono suggerire un’alterazione tonsillare.

In questi casi è giustificato un esame obiettivo particolare, eventualmente con sedazione per garantire una valutazione approfondita e non traumatica.

Il carcinoma tonsillare: una neoplasia rara, ma aggressiva

Il carcinoma tonsillare nel cane è una patologia poco frequente, ma clinicamente molto insidiosa. Rappresenta meno del 9% dei tumori del cavo orale e ha una prognosi generalmente sfavorevole.

“Il carcinoma tonsillare mostra una grande capacità di diffusione metastatica e una pessima prognosi indipendentemente dal trattamento.” — Prof. Stefano Romussi

Spesso la diagnosi arriva tardi, perché la lesione si sviluppa in profondità, senza modificare visibilmente la superficie dell’organo. In alcuni casi, la diagnosi è possibile solo tramite la citologia del linfonodo sottomandibolare.

Il trattamento può includere chirurgia, chemioterapia e radioterapia, ma nessuna di queste opzioni offre, ad oggi, garanzie di successo a lungo termine.

Resta fondamentale la diagnosi precoce e l’esecuzione contestuale dell’esame istopatologico della tonsilla e del linfonodo retromandibolare.

Tonsillectomia: tecnica chirurgica e accorgimenti operativi

La tonsillectomia non è un intervento complesso, ma richiede attenzione, precisione e una preparazione scrupolosa. Il corretto posizionamento del paziente è essenziale per garantire la visibilità e la sicurezza dell’intervento.

“Identificata la corretta indicazione alla tonsillectomia, la rimozione chirurgica rappresenta una tecnica ben descritta e di semplice realizzazione.” — Prof. Stefano Romussi

Le tecniche prevedono l’impiego della cosiddetta chirurgia a freddo mediante escissione con forbici. Oppure tecniche di chirurgia a caldo con l’impiego di elettrobisturi, bisturi armonico, laser o altri apparati.

È possibile provvedere alla sintesi della cripta tonsillare, anche se le più recenti indicazioni suggeriscono, soprattutto nella chirurgia eseguita per iperplasia tonsillare, di lasciare i margini liberi.

Nei casi oncologici, non si parla più di semplice tonsillectomia, ma di chirurgia oncologica ad ampi margini, che deve essere pianificata con attenzione e supportata da imaging avanzato per garantire margini di sicurezza adeguati.


Articolo scritto dal Team Medical Evidence


Se sei Medico Veterinario e desideri approfondire tutte le tematiche trattate in questo articolo, ti invitiamo a iscriverti al corso ECM da 4,5 crediti “La tonsillectomia nel cane tra mito e realtà” tenuto dal Prof. Stefano Romussi.